Chat with us, powered by LiveChatGarden Sharer Stories: il villaggio vichingo di Elena D’Avola

Garden Sharer Stories: il villaggio vichingo di Elena D’Avola

Una capanna di legno, un falò acceso e l’atmosfera di un tempo lontano: nel cuore dell’Agro Pontino, tra Aprilia e Nettuno, sorge un villaggio che sembra uscito da un’altra epoca. Qui, Elena D’Avola ha dato vita a un'idea fuori dal comune: un rifugio ispirato alla cultura vichinga, dove l’ospitalità si intreccia con la magia della rievocazione storica.

Nel cuore del Lazio, un piccolo villaggio vichingo

Potrebbe sembrare la scena di un set cinematografico, e invece è la realtà del villaggio vichingo di Elena D’Avola, un’host di Garden Sharing con un’idea tanto audace quanto affascinante: ricreare un angolo di Scandinavia in un luogo che con il Nord Europa ha apparentemente poco in comune. Ma come spesso accade, sono proprio i sogni più fuori dal comune a dar vita alle esperienze più straordinarie. Tutto è iniziato con una capanna. Anzi, prima ancora con delle tende pronte che il maltempo ha distrutto. Da quella difficoltà, Elena ha trovato la spinta per costruire qualcosa di più solido, qualcosa che evocasse atmosfere antiche e suggestive. Così è nata la sua capanna vichinga, e da lì l’idea ha preso sempre più forma. Al momento, il villaggio vanta due soluzioni ispirate allo stile nordico: una capanna appunto in legno e una roulotte trasformata in casetta vichinga, entrambe situate intorno a un grande falò centrale dove gli ospiti si riuniscono per condividere racconti e momenti conviviali. Presto, anche alcune barche verranno riconvertite in nuovi alloggi, arricchendo ulteriormente l’esperienza. Inoltre, è presente un angolo in cui Elena prepara colazioni e offre cene agli ospiti, immergendoli ancora di più nell’atmosfera del villaggio e di comunità.

Il fascino dei Vichinghi: guerrieri, navigatori e amanti della condivisione

Ma chi erano veramente i Vichinghi? Oltre l’immagine popolare di feroci guerrieri con elmi cornuti (in realtà un falso storico!), i Vichinghi erano anche navigatori esperti, commercianti e abili artigiani. Le loro comunità erano basate su un forte senso di appartenenza, sul valore dell’ospitalità e su una concezione del tempo e della natura molto più armonica di quanto si possa immaginare. In un mondo dove il caos regna sovrano, l’idea di fermarsi in un luogo che richiama l’essenza di una vita più semplice e autentica ha qualcosa di profondamente attraente. E questo è proprio ciò che Elena offre ai suoi ospiti.

Ospitalità vichinga tra falò e racconti

Chi arriva nel villaggio di Elena non trova un semplice alloggio, ma un’esperienza vera e propria. Il falò acceso nelle sere d’estate e d’inverno, i tronchi intorno su cui sedersi a chiacchierare, le casette che evocano tempi lontani: tutto contribuisce a creare un’atmosfera unica. Tra gli episodi più memorabili, Elena racconta di un matrimonio in pieno stile vichingo organizzato nel suo villaggio: una celebrazione fuori dagli schemi, che ha regalato emozioni indimenticabili agli sposi e agli ospiti. Ma non sono solo gli eventi speciali a rendere magico questo posto: spesso gli ospiti, pur arrivando per un soggiorno breve, si ritrovano a prolungare la permanenza, catturati dalla pace e dalla convivialità del luogo. E se il richiamo vichingo non bastasse, c’è anche la cucina: Elena, che in passato ha lavorato come cuoca in un grande albergo, sa come conquistare i suoi ospiti anche a tavola. Immaginate di sedervi sotto il cielo stellato, davanti a un cosciotto d’agnello cotto lentamente alla brace, proprio come farebbe un guerriero di ritorno da un lungo viaggio.

La sfida di un sogno (quasi) solitario

Come tutti i sogni, anche questo ha richiesto sacrifici. Elena e suo marito hanno costruito tutto da soli, senza aiuti esterni. Avrebbero voluto coinvolgere gruppi di rievocazione storica per dare ancora più autenticità al villaggio, ma per ora hanno dovuto farcela con le proprie forze. Nonostante le difficoltà, non hanno mai smesso di credere nel loro progetto. E, a giudicare dall’entusiasmo dei visitatori, la loro scommessa è vinta. Abbiamo chiesto a Elena di raccontarci la sua esperienza, le difficoltà incontrate e i momenti più emozionanti di questa avventura. Ecco cosa ci ha risposto, con qualche approfondimento per comprendere ancora meglio la sua visione del villaggio vichingo.


Creare un villaggio vichingo in Italia è un’idea fuori dal comune! Qual è stata la scintilla che ti ha spinto a realizzarlo?

Abbiamo costruito il primo alloggio, dopo che il maltempo ha distrutto le tende pronte che avevamo messo a disposizione per i nostri ospiti. Da lì è nata la prima casetta vichinga. Ho sempre avuto una passione per le strutture particolari e per l’ospitalità. L’idea del villaggio è nata quasi per caso, ma si è trasformata in un progetto sempre più grande, spinto dalla creatività e dalla voglia di offrire un'esperienza unica ai miei ospiti.

Nel tuo menù in stile vichingo ci sono piatti che richiamano la tradizione nordica. Quale sarebbe il pasto perfetto per un guerriero dopo una lunga giornata di esplorazione (o di relax in glamping)?

Amo preparare piatti abbondanti e saporiti, perfetti per ricreare l’atmosfera conviviale tipica delle grandi tavolate vichinghe. Il mio obiettivo è far sentire gli ospiti come parte di una comunità, proprio come avveniva nei villaggi nordici.

Tra braciere sotto le stelle, casette in legno e il suono della natura… qual è il momento più magico che si può vivere nel tuo villaggio? Hai qualche aneddoto di ospiti che hanno vissuto un’esperienza davvero unica?

Chi viene da noi si sente come a casa propria, anche se tutto è molto spartano. Vogliamo far vivere un viaggio indietro nel tempo. Uno degli eventi più emozionanti è stato proprio un matrimonio in pieno stile vichingo, con abiti tradizionali e rituali simbolici. Ma anche le serate intorno al falò, con ospiti di diverse nazionalità che si ritrovano a condividere storie e risate, sono tra le esperienze più memorabili.

Dietro questo villaggio c’è sicuramente una grande passione: cosa amavi fare prima di lanciarti in questa avventura? E c’è qualcosa che questa esperienza ti ha insegnato su di te stessa?

Io ero cuoca e ho lavorato in un grande albergo, dove ho imparato l’arte dell’ospitalità. L’ospitalità è sempre stata nel mio DNA in realtà. Il mio passato da cuoca mi ha insegnato a prendermi cura dei dettagli e a creare un ambiente accogliente. Costruire il villaggio mi ha resa ancora più consapevole della mia capacità e della mia determinazione. Non mi fa paura affrontare le sfide.

Aprire le porte del proprio spazio a viaggiatori amanti della natura e delle esperienze uniche è un passo importante. Cosa ti aspetti dall’arrivo degli ospiti di Garden Sharing e che tipo di esperienza vorresti regalare loro?

Vorrei regalare un viaggio indietro nel tempo, anche se non tutti riescono a capire questo stile di vita. Ma chi lo capisce, resta incantato. Spero di attrarre ospiti curiosi, aperti a sperimentare un modo diverso di viaggiare. Il mio obiettivo è offrire un’esperienza autentica e coinvolgente, lontana dalla routine quotidiana e vicina a un’idea di ospitalità che va oltre il semplice pernottamento.

Pronti a vivere l’esperienza vichinga?

Elena D’Avola ha trasformato un’idea insolita in una realtà fuori dal tempo. Se siete alla ricerca di un soggiorno che vi catapulti in un’altra epoca, il suo villaggio vichingo vi aspettaAccendete il falò e preparatevi a un’avventura epica! Scoprite di più e prenotate la vostra esperienza su Garden Sharing.